L’escursione ha l’obiettivo di toccare il Rifugio Torre di Pisa passando a ridosso del Latemar, con passaggio alla Forcella dei Camosci.
Partenza: Forno
Arrivo: Forno
Partenza e arrivo sono siti nello stesso posto ma consigliamo di fare un anello salendo dalla Valsorda e scendendo dal Passo Feudo verso Predazzo.
Visto il recente maltempo abbiamo dovuto chiamare il rifugio per farci confermare l’apertura del sentiero in Valsorda, fate bene attenzione perché non é una vallata semplice da percorrere, essendo molto ripida. La vallata è molto aperta inizialmente e recentemente è stata oggetto a parecchi smottamenti dovuti al maltempo.
La prima parte più facile, lascerà spazio a un sentiero molto più duro dopo circa 1 ora e mezza di cammino.
L’ascesa in Valsorda è molto panoramica ma è particolarmente dura quando si enerpica sulla parete finale, servono gambe e molto fiato.
La vista su ripaga tutto e in una giornata soleggiata già lungo l’ascesa potreste vederne delle belle.
Una volta scollinato si raggiunge la Baita Latemar e da qui mancherà davvero poco alla Forcella dei Camosci. Prendete subito il sentiero che va su a destra subito dopo la baita altrimenti andrete diretti al Rifugio saltando un punto molto panoramico.
Proseguendo verso nord in direzione delle creste si arriva agilmente alla forcella dei camosci. Il sentiero qui diventerà ghiaioso e la vegetazione lascerà spazio a un altro tipo di terreno perchè inizieremo ad andare più in quota.
Una volta raggiunta la Forcella dei Camosci sarà sufficiente prendere il sentiero da dove si è arrivati e proseguire sempre dritti in quota fino al Rifugio.
Prima la Torre di Pisa da cui prende il nome e poi il rifugio.
Per la discesa occorre seguire il sentiero verso il Passo Feudo, con l’occorrenza di prendere il sentiero subito sulla sinistra per la discesa. È quello che passa per le piste da sci, non c’è altro. Ma consente di risparmiare parecchio.
Una volta giunti a Predazzo occorre farsi circa 4 km lungo la ciclabile in direzione nord per andarsi a recuperare l’auto.
Tipologia Percorso: sentiero di montagna e asfalto in ciclabile
Acqua: a parte nei rifugi lungo la strada si trova poco o niente, soltanto all’altezza della Baita del Latemar