Alla fine della Val Martello, oltrepassato il lago artificiale di Gioveretto, si trova il parcheggio auto a pagamento, in alternativa è possibile utilizzare il servizio molto comodo degli autobus di linea. Subito dopo il Lago Gioveretto, troverete l’impressionante gola stretta incisa dal rio Plima nel corso dei millenni ai piedi del Monte Cevedale caratterizzata da fianchi quasi verticali levigati con acqua ghiacciata.
Oggi è un’arena naturale per visitatori alla ricerca di spettacoli naturali semplicemente singolari. Si inizia subito a salire e consigliamo di fare rifornimento d’acqua presso la fontana dell’albergo alloggiato sulla sinistra. Al bivio subito dopo si prosegue seguendo la segnaletica che indica il sentiero 37. Un ponte sopra il torrente ci porta presso un laghetto e alla prima delle otto stazioni informative del sentiero tematico della gola del Rio Plima – “Anfibi: due modi per respirare”. Le successive stazioni tratteranno temi come i licheni, la torbiera, la nocciolaia e “vivere coi pericoli naturali”. Una breve salita, ed ecco raggiunta la prima delle quattro scenografiche installazioni in acciaio che troveremo lungo il percorso, la “Cazzuola” che permette ai visitatori di scendere su gradini sicuri per vivere da vicino lo scroscio dell’acqua, gli spruzzi dacqua nonché i fianchi delle rocce levigate.
Riprendiamo il cammino e raggiungiamo la “Falce Panoramica”, un balcone semicircolare da cui si gode di una splendida vista sulla valle e sull’hotel abbandonato dal caratteristico colore rosso, costruito nel 1935 e chiuso definitivamente nel 1955.
Salendo attraverso il bosco, raggiungiamo il “Pulpito Panoramico” e intravediamo il Rifugio Nino Corsi al Cevedale. La vista verticale della gola suggerisce una sensazione di assenza di gravità.
Su un terreno mai troppo impegnativo raggiungiamo ora l’impetuosa cascata del Rio Plima, che con la forza delle sue acque si è letteralmente scavato il passaggio nella roccia.
Ancora pochi metri, ed è il momento di attraversare lo scenografico ponte sospeso. Concepito per poter essere percorribile in ogni stagione dell’anno, anche dopo forti nevicate, il ponte è per i bambini il vero pezzo forte dell’escursione. Dopo l’emozionante attraversamento, solo cinque minuti di cammino ci separano ormai dal Rifugio Corsi, il punto più elevato del sentiero. una gradita sosta ristoratrice.
Dal Rifugio Corsi è possibile proseguire sul “Sentiero glaciologico della Val Martello” verso il Rifugio Martello e il fronte glaciale della Vedretta Alta (Hohenferner), per ammirare da vicino i ghiacciai e le cime, che sfiorano i 3.800 m di quota, di questo incantevole settore del Gruppo dell’Ortles-Cevedale.
Il ritorno può essere fatto in alternativa dal sentiero 151 che in poco meno di un’ora di cammino ci riporterà al parcheggio.
Tipologia percorso: asfalto iniziale, sentiero di montagna
Acqua: non ci sono fontane lungo il percorso, consigliamo di fare rifornimento all’albergo ad inizio percorso