Per arrivare all’inizio dell’escursione occorre salire in macchina da Introbio in direzione Val Biandino, tramite una strada asfaltata sulla destra poco dopo il centro abitato.
La strada continua a salire fino a che vedrete delle auto posteggiate lungo i lati, finché arriverete a una prima sbarra (ce ne sono 3 su quella strada).
I primi cartelli vi segnalano che non si può andare oltre ma è possibile comunque procedere fino alla terza sbarra per evitare un po’ di dislivello (senza panorama) e per giunta molto su cemento, anche se è comunque presente un sentiero che si inerpica tagliando tutti i tornanti. Per sicurezza chiedete info nel comune ad Introbio che magari le info che noi abbiamo possono cambiare nel corso degli tempo.
Vi consigliamo di arrivare almeno fino alla seconda sbarra dove si trova comunque un comodo posteggio.
Unica accortezza, un auto non troppo bassa oppure in alcuni punti sterrati rischiate di non riuscire ad avanzare per il terreno.
Prendete il sentiero subito sulla destra per iniziare a salire verso la prima tappa della Val Biandino, il Rifugio Tavecchia.
Dopo meno di due km tornerete su un pezzo cementato prima di raggiungere il successivo bivio per riprendere il sentiero.
Il sentiero prosegue poi sulla sinistra e costeggia tutta la valle fino a raggiungere il Rifugio Tavecchia, vero punto di partenza della Val Biandino e di tutta l’escursione.
Sulla strada incontrerete anche l’Agriturismo La Baita, molto caratteristico.
Dopo circa un’ora comoda di cammino si raggiunge il Tavecchia.
Il Rifugio Tavecchia ormai alle spalle, ci dirigiamo verso la valle e i rifugi che ci aspettano: Santa Rita e FALC.
Inoltrandosi nella valle si supera il Rifugio Madonna delle Nevi e tenendo la sinistra subito dopo si inizia a salire verso la prima meta, il Rifugio Santa Rita, che si arriva comodamente dopo un po’ di tornanti non troppo difficili che permettono anche di ammirare una piacevole vista sulla vallata.
Proseguendo lungo il crinale ovest della valle si può puntare il Rifugio Falc, a circa 1 ora di cammino (anche meno) dal Santa Rita. Il sentiero è semplice e non presenta particolari pendenze e permette anche di ammirare la Val Varrone che ritroverete sul versante a sinistra da Premana.
Rifugio Falc e Lago d’Inferno La vista al rifugio è davvero unica e si può ammirare il Lago d’Inferno subito avanti in tutta la sua maestosità sotto al Pizzo dei Tre Signori che la fa da padrone.
Per il ritorno e chiudere l’anello si deve salire verso la Bocchetta di Piazzocco e fare così visita al secondo lago di giornata, il Lago di Sasso.
Più piccolo e meno profondo del Lago d’Inferno, ma con la possibilità di restare in riva a mangiarsi un boccone per rifocillarsi. Una volta scollinato alla Bocchetta occorre prestare particolare attenzione e seguire verso sinistra per scendere al lago, altrimenti sulla destra si rischia di tornare verso il Santa Rita e perdersi questo pezzetto lungo la via.
In questa più in alto e meno battuta è più fare incontri ravvicinati con le marmotte che abitano numerose lungo tutta la zona. Il sentiero che invece conduce verso il Lago di Sasso non è molto battuto, ma è segnato con i soliti colori bianco e rosso e dopo una 10′ di minuti di cammino appaiono anche i segnali con riportato il sentiero 41 che è quello da seguire. Raggiunto il lago poi si tratta di chiudere in discesa per i restanti circa 5 km che servono per rientrare alla macchina.
Tipologia Percorso: fino al Rifugio Tavecchia si può scegliere se fare il sentiero sterrato o la strada in cemento, poi solo sterrato
Acqua: c’è la possibilità di bere solo a una fontanella fuori dal Rifugio Tavecchia, occorre dotarsi di acqua o comprarla nei rifugi lungo la strada