Partire dal centro storico di Biella per andare verso le montagne, ad esplorare santuari e scorci inaspettati. Eccoci qui oggi in questa veste diversa che ci porterà dalle ville d’epoca di Biella sino alla storia dei vecchi borghi sopra le colline biellesi.
Il centro storico di Biella di presenta a due facce, una parte molto moderna, costruita circa dieci anni fa dove attualmente sorgono le principali attività commerciali e una parte più d’epoca con palazzi raffinati che provano a rievocare quella belle époque che tanti di noi hanno amato e che ancora apprezzano. Dietro i Giardini pubblici Zumaglini ne troverete dei bellissimi esempi.
Dal centro in via Lamarmora si può facilmente trovare posteggio lungo la via, sia a pagamento che non, da li parte il nostro itinerario. Prima di uscire da Biella occorre fare 4/5 km quasi pianeggianti fino almeno a raggiungere Occhieppo Inferiore. Curioso che il paese resti tutt’ora un comune distinto da Occhieppo Superiore per via del Duce che tanti anni fa li divise. Da qui iniziano le colline, le strade iniziare a prendere una pendenza importante e soprattutto inizierete a entrare nel verde delle colline biellesi.
Alcuni piccoli borghi come Occhieppo Inferiore, Muzzano e Graglia meritano sicuramente una visita e qualche scatto. Alcune ville lungo la strada e le montagne che iniziano a farsi vive all’orizzonte.
Uno dei paesini più caratteristici, di cui abbiamo raccolto una storia curiosa, è sicuro Sordevolo.
Noi lo vedremo solo lungo la strada senza soffermarci, ma qui da circa 200 anni e ogni 5 anni si celebra la “passione di Cristo”, con gli abitanti del luogo che allestiscono uno spettacolo corale. Generalmente si celebra tra Giugno e Settembre e in un’arena di quasi 4000 mq riescono a riprodurre gran parte di quello che Cristo ha vissuto in quegli anni.
Alcuni spunti: la reggia del re Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Ponzio Pilato, l’orto dei Getsemani, il Cenacolo, il monte Calvario, situato – nella visione scenografica dell’insieme – in maniera oltremodo suggestiva su un’altura artificiale che ha come fondale unicamente il cielo sopra Sordevolo e le valli del biellese.
La rappresentazione ha fatto guadagnare alla località collinare il soprannome di Città della Passione, richiamando spettatori da ogni dove.Manca poco invece per giungere al Santuario di Graglia, che sorge sul culmine di una dura salita, con vari ripidi tornanti.
Il Santuario di Graglia è una struttura ricettiva che mette a disposizione di pellegrini e turisti numerose camere e anche un ristorante.L’origine del Santuario di Graglia risale al 1616, quando si voleva creare un Sacro Monte di 100 cappelle votive sul Colle di S. Carlo. Ma i lavori incontrarono molte difficoltà ed infine il progetto fu abbandonato. Nel 1659 si pensò di trasformare la cappella votiva dedicata alla Madonna di Loreto in quello che è l’attuale Santuario. Negli anni ’30 si ebbe la creazione dell’attuale giardinetto della Madonna, caratterizzato dallo splendido “burnel” (fontana) in pietra. La grande chiesa, con pianta a croce greca, è lunga 42 metri e larga 32, ha una cupola ottagonale alta 38 metri decorata con effetti prospettici da Fabrizio Galliari.
Da qui si può partire come base per la montagna vera e propria, come per esempio la vetta del Mombarone con l’omonimo rifugio a 2300 mt.Mah .. le sorprese non sono finite oggi!
Questo cartello ci ha particolarmente incuriosito, non capita di vederne tutti i giorni!
Qui non molto lontano dal Santuario, nella parte più alta del paese, ha luogo il fenomeno acustico dell’eco endecasillabo. Tale fenomeno, già conosciuto dagli studiosi del Settecento, consiste nella perfetta riproduzione vocale della parola gridata in direzione del Santuario. E’ detto endecasillabo in quanto, in ideali condizioni climatiche, può riprodurre una parola di undici sillabe quale ad esempio: precipitevolissimevolmente. Si tratta di una eco rara e affascinante, esiste al mondo solo un altro caso in cui sia possibile avere un ritorno acustico simile in tutto il mondo!! .. beh in un posto non banale, nel Grand Canyon del Colorado .. ma noi in Italia non ci facciamo mancare proprio nulla!
Tipologia Percorso: asfalto
Acqua: presso la fonte di acqua potabile poco prima del santuario