Per questa escursione partiamo da Livigno, in direzione della Valle Alpisella, passando per le sorgenti dell’Adda fino ad arrivare al Lago di San Giacomo di Fraele. Per i più audaci consigliamo di arrivare fino al Lago di Cancano subito dopo.
La traversata lunga ma abbastanza facile, con strade sterrate e buoni sentieri che percorrono la selvaggia Valle Alpisella, dove si trovano alcuni bei laghetti circondati da pareti dolomitiche e le sorgenti del Fiume Adda. Da Livigno si imbocca un’ampia strada sterrata chiusa al traffico che si dirige verso nord in piano e presto entra nel bosco di larici.
Si lascia a destra il sentiero per la Parè e si prosegue sempre in piano, costeggiando il Lago del Gallo.
Dopo circa 2,5 km di strada si lascia a destra il sentiero segnalato per Trepalle di Livigno, si attraversa il Canale Torto sul Ponte delle Capre e in breve si sale al Ristoro Val Alpisella. Lasciando a sinistra il ristoro, si prosegue su una stradetta sterrata che sale con alcuni tornanti tra larici e pini mughi, poi taglia in piano, alta sulla selvaggia valletta inferiore del Canale Torto. Lasciata a destra una seconda diramazione per Trepalle, la stradina entra nella Valle Alpisella, che all’inizio si presenta abbastanza stretta. Si attraversa il torrente che la percorre su un ponticello di legno, poi si risale il boscoso versante opposto con alcuni lunghi tornanti.
Un traversone verso est porta, infine, fuori dal bosco; la valle si presenta ora ampia e prevalentemente erbosa, chiusa a nord dalle imponenti pareti dolomitiche del Pizzo del Ferro, e a sud dalla catena che culmina con la grande piramide del Monte Pettini.
Una dolce salita per prati porta quindi alla bella conca dove giace il Lago dell’Alpisella (2268 m).
Il laghetto, esteso per circa 6400 mq e profondo non più di 2-3 m al centro, si estende in una bella conca tra dolci dossi erbosi. Le rive sono caratterizzate da una fitta vegetazione palustre, in cui vivono rane e tritoni. Il toponimo “alpisella” è un’italianizzazione del dialettale alpesgéla, che significa all’incirca “pascolo freddo”. Si prosegue in lieve discesa sul lato opposto, tra i prati del versante destro e i giganteschi ghiaioni che scendono dal Pizzo del Ferro, fino ad una conca dove si trova un piccolo lago senza nome dalle acque limpide. La sterrata costeggia una pozza temporanea ed un secondo laghetto senza nome, poi giunge ad un bivio (quota 2229).
Continuando a seguire la sterrata, che scende sul lato destro idrografico del vallone, si arriva comunque al Lago di San Giacomo di Fraele. Qui si descrive il sentiero che scende sul lato sinistro idrografico, più interessante se non altro perché passa dalle Sorgenti dell’Adda.
Si abbandona la sterrata imboccando a sinistra un comodo sentiero che scende tra i ghiaioni che provengono dal Pizzo del Ferro. Attraversate due macchie di minuscoli pini mughi, una brevissima deviazione a destra porta alle Sorgenti dell’Adda (quota 2122). Un ruscelletto sgorga direttamente dal detrito ai piedi dei versanti del Pizzo del Ferro, e scorre rapidamente verso il vicino Lago di San Giacomo. La sorgente è stata in parte convogliata in un tubetto metallico per permettere di bere agli escursionisti.
Il sentiero prosegue parallelamente all’Adda, scendendo in diagonale tra macchie di pini mughi e radure, attraversando alcune piccole lingue di ghiaioni che vengono giù dal versante sovrastante. Si perde quota poi con vari tornanti nel bosco misto di conifere, e si raggiunge l’ampia sterrata che costeggia il Lago di San Giacomo.
Seguendo il sentiero verso sinistra, in pochi minuti di percorso pressoché pianeggiante, si raggiunge il Passo di Fraele (1952 m). Ampia sella boscosa, sede di un antico ghiacciaio, che separa nettamente il massiccio del Monte Cassa del Ferro da quello del Piz Murtarol. Il passo si trova sullo spartiacque tra il Mare Adriatico (bacino del Po) e il Mar Nero (bacino del Danubio), ed era attraversato da un’antichissima via di comunicazione, che saliva da Valdidentro attraverso il Passo delle Scale, per poi deviare in Val Mora e raggiungere Mustair. Percorrendo il sentiero sulla destra si può arrivare al Lago di Cancano e poi fare il ritorno a Livigno sullo stesso percorso.
Riuscirete a tornare indietro o vi soffermerete come noi davanti a cotanta meraviglia?
Tipologia percorso: sterrato, ghiaione
Acqua: a Livigno, alla sorgente dell’Adda, al Lago di San Giacomo