Il “Tour di Leopardi”, così abbiamo idealmente chiamato un giro che andasse a toccare tutti (o quasi) i punti focali della vita del grande poeta.
Siamo a Recanati, nelle Marche, una bella città che accoglie moltissimi turisti da tutto il mondo ogni anno. Le Marche non sono solo sinonimo di mare o riserve maturali, c’è tanta cultura nell’entroterra che non basterebbe un mese per visitarla tutta.
Potete parcheggiare comodamente al di fuori del centro storico dove troverete diverse aree parcheggio, come vi segnaliamo. L’ingresso del centro è già di per se molto caratteristico e soprattutto ben curato.
È un paese ricco di arte e cultura come lo dimostrano le varie botteghe e mostre che incontriamo lungo il nostro cammino.
Appena arrivati in piazza Leopardi iniziamo il nostro vero tour, che ci porterà alla Torre del Passero solitario, alla casa di Leopardi e all’orto botanico, recentemente rimesso a nuovo dal FAI.
Subito dopo la piazza troveremo sulla destra il Teatro Persiani, che purtroppo non riusciamo a visitare per chiusura, ma ci torneremo ..
Proseguendo dal teatro giungeremo dopo meno di un km alla Torre del Passero Solitario.
Curiosi di questa torre? Anche Google vi porterà qui, ma la cosa particolare è che è considerata la torre del passero solitario per la sua posizione privilegiata che consente un buon affisso di visitatori, ma in realtà quella reale di Leopardi si trova dentro al convento a fianco, un po’ più nascosta.
Qui dentro alle vostre spalle vedrete un po’ nascosta la vera torre.
Girovagando alla ricerca dell’ispirazione non ci si può non imbattere negli scorci unici che questa città regala. Inoltre la città è tappezzata delle poesie di Leopardi, fermarsi a leggerne alcune è un vero toccasana.
Proseguiamo ancora e a breve raggiungeremo Piazza Sabato del Villaggio, qui c’è la casa di Leopardi.
Davanti alla casa del poeta c’è l’orto botanico. Rinnovato dal FAI di recente, il parco è interamente visitabile.
La vista, i profumi, le sensazioni ci portano indietro nel tempo per provare ad immaginare cosa abbia provato Giacomo Leopardi.
Girovagando per il parco si riescono a percepire profumi pazzeschi grazie all’atmosfera che il FAI ha saputo ricreare. Forse abbiamo anche capito perché qui i pensieri di Leopardi si perdevano nell’infinito.
Usciti dal parco terminiamo il nostro giro sul “sempre caro mi fu quest’ermo colle”, il Monte Tabor.
Qui è nata una delle più celebri poesie del poeta e chiudiamo il nostro giro che poi ci riporterà all’auto, lascandovi con lei per provare ad immaginare quello che si prova passando dalla sua città natale.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
Tipologia Percorso: asfalto
Acqua: una fontanella quando parcheggiate e una di fronte casa di Leopardi